In questo lavoro si intende analizzare l’utilizzo del genere noir storico da parte dello scrittore contemporaneo Carlo Lucarelli con particolare attenzione ai suoi cinque romanzi sul commissario De Luca, ovvero Carta bianca (Lucarelli 1990), L’estate torbida (Lucarelli 1991), Via delle Oche (Lucarelli 1996), Intrigo italiano (Lucarelli 2017), Peccato mortale (2018).1 Lungi dall’essere esaustiva, l’analisi si propone di approfondire due aspetti principali e quindi di riflettere su due domande di fondo, con maggior enfasi sulla seconda:- Esiste un motivo per cui Carlo Lucarelli sceglie il noir storico come veste letteraria di molti dei suoi romanzi?- Com’è utilizzata e ricostruita la dimensione storico-sociale e qual è il messaggio di cui essa si fa veicolo nei romanzi sul commissario De Luca?Per meglio contestualizzare la figura di Lucarelli all’interno dell’attuale produzione italiana di letteratura gialla si è dedicato un primo capitolo a un veloce inquadramento del genere noir. Nel primo paragrafo del secondo capitolo si trova una breve biografia dell’autore con accenni alla sua produzione artistica, mentre nel secondo paragrafo dello stesso capitolo si cerca di riflettere sulle motivazioni della scelta del sottogenere letterario “noir storico” da parte dell’autore, nel tentativo di dare una risposta alla prima delle due domande di fondo. Il terzo capitolo si concentra sull’analisi specifica dei cinque romanzi sul commissario De Luca, per indagare sulle modalità di ricostruzione del contesto storico sociale che fa da cornice alle indagini del commissario e sulla funzione che la storia ha all’interno della narrazione. Si noti che lo spazio riservato all’ultimo dei cinque romanzi, Peccato mortale, è estremamente ridotto rispetto a quello per gli altri quattro libri, poiché il romanzo è stato pubblicato un paio di mesi fa quando questo lavoro era in via di conclusione e non si è avuto il tempo sufficiente, oltre al leggerlo, per approfondire adeguatamente la sua analisi.Una delle difficoltà principali nell’affrontare un lavoro di questo tipo è il dover districarsi tra la mole di informazioni disponibili in Rete e a stampa. Carlo Lucarelli, infatti, è prolifico su vari fronti: è scrittore di romanzi, conduttore e ideatore di programmi televisivi, ma è anche estremamente attivo sui cosiddetti social, ad esempio Facebook, partecipa a molte conferenze, rilascia frequentemente interviste e molto altro ancora. Specialmente in Rete si può trovare davvero molto materiale che lo riguarda. Questo fa sì che chi ha intenzione di analizzare le sue opere e il suo pensiero debba passare al vaglio una quantità elevata di informazioni di vario tipo, prima di selezionarle e poi studiarle in modo critico. Non è facile, c’è il rischio di perdersi, ma anche di tralasciare elementi importanti.1 Qui sono riportati gli anni della pubblicazione dei cinque romanzi, tuttavia in questo lavoro si farà riferimento, per i primi tre romanzi, a edizioni successive: Carta bianca (Lucarelli 2014), L’estate torbida (Lucarelli 2017), Via delle Oche (Lucarelli 2008). Inoltre si è scelto di usare nelle note a piè di pagina e nell’analisi dei romanzi gli acronimi CB per Carta Bianca, ET per L’estate torbida, VO per Via delle Oche, II per Intrigo italiano e PM per Peccato mortale.2Il metodo seguito per la stesura del presente elaborato è stato appunto quello di leggere i romanzi e poi di visionare quanto più materiale critico possibile per farne una selezione mirata atta a rispondere o quantomeno a fornire spunti di riflessione attorno alle due domande principali del presente elaborato.
2019.